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Il Consiglio Artico è la principale organizzazione intergovernativa per promuovere la cooperazione tra gli Stati artici, le comunità indigene e la popolazione dell’Artico sui temi dello sviluppo sostenibile e della tutela ambientale nella regione.

Sono Paesi membri: Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Federazione Russa, Svezia e Stati Uniti d’America. Sono Paesi osservatori: Olanda, Polonia, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Italia e Cina.

 

 


Il Consiglio Artico si appoggia a sei Gruppi di Lavoro (Working Groups).

  • “Arctic Contaminants Action Program” (ACAP): ha l’obiettivo di prevenire gli effetti negativi e ridurre l’inquinamento nell’ambiente artico. ACAP incoraggia azioni a livello nazionale per ridurre le emissioni e altri rilasci di sostanze inquinanti nella regione artica;
  • “Arctic Monitoring and Assessment Program” (AMAP): monitora l’ambiente artico, gli ecosistemi e le popolazioni e fornire consulenza scientifica ai governi per affrontare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici;
  • “Conservation of Arctic Flora and Fauna” (CAFF): affronta la conservazione della biodiversità artica per garantire la sostenibilità delle risorse biologiche;
  • “Emergency Prevention, Preparedness and Response” (EPPR): si occupa di proteggere l’ambiente artico dalla minaccia o dall’impatto di un rilascio accidentale di sostanze inquinanti o di radionuclidi;
  • “Protection of the Arctic Marine Environment” (PAME): è il punto focale delle attività del Consiglio Artico per la tutela e l’uso sostenibile dell’ambiente marino artico;
  • “Sustainable Development Working Group” (SDWG): ha il compito di promuovere lo sviluppo sostenibile della regione artica, proteggendo e migliorando l’ambiente, le economie, la cultura e la salute delle comunità artiche.

Nel 2013 l’Italia è stata ammessa, in qualità di osservatore, nel Consiglio Artico per la considerevole attività svolta da tempo nella regione, sia a livello scientifico che economico.

In particolare l’Italia:

  • ha realizzato importanti piattaforme osservative a Ny Ålesund e attività di ricerca nei mari artici;
  • attraverso gli investimenti di “Eni”, è impegnata in apprezzati progetti per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei trasporti marittimi di riduzione dell’impatto ambientale;
  • considera il Consiglio Artico come il principale ambito di discussione dei diversi aspetti di una regione complessa come l’Artico, nonché le possibili forme di cooperazione;
  • al fine di valorizzare ulteriormente la sua presenza nella regione, ha assunto una serie di iniziative, sia sul piano interno, sia su quello internazionale, sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, inclusa la partecipazione attiva alla redazione della direttiva dell’Unione europea.

 

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