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Quando ognuno di noi pensa al mare lo immagina per lo più come un'immensa quantità di acqua salata in cui vivono i pesci, senza porsi il problema se l’acqua del mare presenta ovunque le stesse caratteristiche. Talora il massimo dell’interesse è rivolto a sapere se l’acqua è più o meno fredda per fare il bagno quando andiamo in spiaggia.
In realtà l’acqua dell’oceano ha delle proprietà fisiche che sono molto importanti per la nostra vita quotidiana. Per comprendere il meccanismo attraverso il quale la distribuzione della salinità o la temperatura del mare ha rilevanti implicazioni sulla vita di tutti i giorni è necessario conoscere alcuni importanti processi del clima della Terra, primo fra tutti il ruolo dell’oceano nel distribuire il calore.

Il mare non è un corpo d’acqua immobile, anzi è in continuo movimento per l’azione del vento, che genera onde, correnti e rimescolamenti a piccola scala, ma soprattutto il movimento a scala planetaria dipende dalle differenze di temperatura e salinità tra diverse parti dell’oceano.
Per semplificare il concetto immaginiamo che l’oceano sia una pentola. Se non viene applicata alcuna forma di energia, l’acqua della pentola è immobile. Comincerà a muoversi quando noi ne modifichiamo lo stato energetico. Per esempio raffreddando la superficie dell’acqua. In questo modo, l’acqua superficiale diventa più densa di quella sottostante e affonda, creando una corrente verticale di caduta. Lo spazio lasciato dall’acqua caduta viene occupato dall’acqua ai bordi della pentola che compensa con moti orizzontali superficiali la discesa di acqua verso il fondo.

Questo è il principio fondamentale di trasferimento del calore nel nostro Pianeta. L’acqua si raffredda ai poli interagendo con l’atmosfera e cade verso le fosse oceaniche; l’acqua calda superficiale dell’equatore viene richiamata verso i poli creando correnti come la famosa "Corrente del Golfo" che scalda le coste dell’Europa.
Questa corrente calda chiamata "West Spitsbergen Current" (WSC) arriva fino alla parte orientale dello stretto di Fram e genera intrusioni calde all’interno dei fiordi artici, tra cui il Kongsfjorden. Questo calore causa importanti fratturazioni dei ghiacciai che si protendono in mare e fusione del fronte dei ghiacciai.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha posto un sistema di misura sottomarino permanente di questa vena d’acqua calda chiamato "Mooring Dirigibile Italia". I dati raccolti servono a stabilire la quantità di calore che è trasferita tramite l’oceano dall’equatore fino ai poli, un aspetto fondamentale del bilancio di calore del nostro Pianeta.

Mappa della parte Interna del Kongsfiord. Il sistema di acquisizione di dati oceanografici del CNR (MDI) si trova di fronte alla morena sommersa (Lovenoyane) che misura l’ingresso di acqua atlantica calda verso il fronte dei ghiacciai più interni. Il calore proveniente dall’Atlantico è uno dei principali responsabili della riduzione dei ghiacciai marini artici.

 

Veduta aerea dell’interfaccia tra mare e oceano nel Kongsfiord.
L’acqua calda che entra nel fiordo fonde il fronte del ghiacciaio e l’area di interfaccia presenta di icebergs e da piccoli frammenti di ghiaccio che rendono la superficie del mare simile ad una granita.

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