PROSSIMA EDIZIONE: BOLOGNA 16 gennaio – 2 marzo 202

L’Artico è una regione particolarmente fragile in cui i cambiamenti ambientali avvengono a un ritmo più veloce che in altre regioni del Pianeta. Si parla infatti di “accelerazione artica” per descrivere le trasformazioni in corso che stanno portando alla fusione e alla rapida diminuzione dei ghiacci artici, con importanti conseguenze sul clima globale, sugli ecosistemi e sulla biodiversità.
I modelli climatici globali dimostrano che le regioni polari giocano un ruolo cruciale nel sistema climatico: ciò che accade nella regione artica ha un’influenza importante sul resto del sistema terrestre. D’altra parte in Artico il livello dei cambiamenti è tale da causare sempre più problemi alle infrastrutture, con rilevanti ricadute sociali ed economiche.

Gli effetti di tali cambiamenti su scala globale impongono una maggiore consapevolezza da parte della politica e della pubblica opinione. E’ necessario approfondire le conoscenze del sistema artico nel suo complesso su cui possano basarsi soluzioni affidabili e sostenibili.
Vi è un urgente bisogno di incrementare le osservazioni nell’Artico, con attività di monitoraggio coordinato volto a migliorare la qualità di previsione dei modelli meteorologici e climatici, la comprensione del sistema artico e del suo ruolo nel sistema Terra. L’entità dei cambiamenti ambientali e socio-economici osservati in Artico richiede un impegno significativo, volto soprattutto ad anticipare i cambiamenti e sviluppare azioni di adattamento, piuttosto che a cercare risposte postume.

Le osservazioni nelle zone polari dipendono fortemente dalla disponibilità di infrastrutture osservative adeguate, come stazioni di ricerca, navi rompighiaccio, piattaforme mobili (navi, aerei, satelliti), sia per osservazioni a lungo termine, sia per campagne di breve durata. Serve inoltre una modellistica complessa, in grado di rappresentare in modo realistico il gran numero di processi e di interazioni esistenti per fornire informazioni più tempestive alle popolazioni residenti in Artico e ai responsabili politici.
In questo ambito diventa sempre più forte la necessità di rafforzare e ampliare la collaborazione internazionale per mettere a sistema le diverse potenzialità osservative, il patrimonio di dati e le metodologie di analisi per migliorare la nostra capacità di prevedere i processi locali, regionali e globali.

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